Due le università italiane tra le migliori cento: entrambe pisane
Data Pubblicazione: lunedì 21 marzo 2016
in NewsIl quotidiano londinese The Times Higher Education, anche quest’anno, ha stilato la lista in cui sono elencate le cento università migliori in Europa. L’Italia non raggiunge i risultati sperati, riuscendo a posizionare solo due università di Pisa. Ad aggiudicarsi il podio sono tre università inglesi (sarà un caso?), seguite da quelle tedesche, svedesi e svizzere. Guadagniamo punti rispetto alla Francia, ma abbiamo poco da cantare vittoria.
A vincere sono state le prestigiose università di Oxford, Cambridge e Imperiale College di Londra, sembra, quindi, che l’Inghilterra sia la regina dell’istruzione, ma questo potrebbe essere dovuto al fatto che l’elenco è stato realizzato da una rivista inglese. Insomma, tutto è opinabile e solo perché una lista dice che la qualità delle scuole italiane scarseggia non è detto che sia vero. E’ pur vero che, da sempre, gli istituti che si trovano sul podio di questa particolare classifica sono noti per essere particolare eleganti e prestigiosi.
Le due università pisane ad aver trovato posto in classifica sono la Scuola Normale Superiore, posizionata al numero cinquanta e la Scuola Superiore Sant’Anna, che l’ha scampata per un pelo e si trova al 90esimo posto.
Numeri ben lontani rispetto all’anno precedente, secondo cui la Scuola Normale Superiore era situata in 15esima posizione. A sottolinearlo è stato il rettore Fabio Beltram, che ha, ulteriormente, aggiunto che la maggior parte degli studenti che frequenta la sua scuola è straniera e, di conseguenza, molti Paesi si erano e continueranno a basarsi su questo tipo di classifiche per scegliere quale istituto frequentare e dove prendere il dottorato. Ed è certo che una simile posizione non rappresenti il massimo, nonostante l’Italia sia, comunque, riuscita a classificarsi in qualche modo.
Resta da chiedersi come mai abbiamo perso tutte queste posizioni: è dovuto ad un calo di qualità delle nostre università, è ad un incremento da parte delle “concorrenti”?